il delicato fenomeno della violenza intrafamiliare

1 il delicato fenomeno della violenza intrafamiliare

Bari, 15 Marzo 2013 – L’Associazione Culturale “Gens Nova” ha presentato il convegno dal tema: “IL DELICATO FENOMENO DELLA VIOLENZA INTRAFAMILIARE”.
Introduzione e saluti: Avv. Giuseppe Lovascio, Sindaco di Conversano.
Interventi di relazione: Dott.ssa Mara Scatigno, “Il delitto di violenza sessuale all’interno del rapporto di coppia e al di fuori delle mura domestiche”; Prof. Avv. Antonio Maria La Scala, “Gli aspetti socio-criminologici del fenomeno della violenza intrafamiliare e gli strumenti processuali a tutela delle vittime: profili penalistici”; Dott. Salvatore Casciaro, “Gli illeciti endofamiliari e gli strumenti giuridici azionabili a protezione delle vittime: la tutela civilistica”.
Per lungo tempo i problemi relativi all’emergere di comportamenti violenti e in generale di conflittualità nell’ambito della famiglia, particolarmente nei confronti delle componenti più deboli, quali le donne ed i figli in tenera età, sono stati sottovalutati, ignorati o addirittura negati da un atteggiamento socio-culturale che non intendeva in alcun modo porre in discussione l’integrità dell’istituzione familiare.
Negli ultimi decenni la situazione è progressivamente mutata e queste tematiche, oltrepassati i ristretti confini delle ricerche specialistiche, sono divenute oggetto di attenzione da parte dei mass media ed hanno raggiunto l’opinione pubblica.
134
Senza dubbio l’evoluzione culturale e di costume che ha determinato il venir meno della concezione patriarcale della famiglia, l’accentuato interesse verso le componenti “deboli” della comunità e il crescente numero di studi sulle vittime e sui processi di vittimizzazione, hanno contribuito alla “scoperta sociale” degli abusi intrafamiliari.
Il convegno ha rappresentato un'occasione per riflettere sul tema, sulla prevenzione del fenomeno della violenza in famiglia e sulle strategie di intervento più efficaci.
La violenza domestica è un fenomeno connesso ad un alto indice di occultamento, tant’è che, solo nel 1996, l’OMS ne ha dato una propria definizione, diversificandola da quella di violenza contro le donne e da quella di violenza in genere come di seguito specificato: Violenza (“l’utilizzo intenzionale della forza fisica o del potere, minacciato o reale, contro se stessi, un’altra persona, o contro un gruppo o una comunità, che determini o che abbia un elevato grado di probabilità di determinare lesioni, morte, danno psicologico, cattivo sviluppo o privazione”). World Health Organization [WHO, 1996]
Violenza domestica (“ogni forma di violenza fisica, psicologica o sessuale e riguarda tanto soggetti che hanno, hanno avuto o si propongono di avere una relazione intima di coppia, quanto soggetti che all’interno di un nucleo familiare più o meno allargato hanno relazioni di carattere parentale o affettivo”). World Health Organization [WHO, 1996]
Violenza contro le donne (“qualsiasi atto di violenza di genere che comporta, o è probabile che comporti, una sofferenza fisica, sessuale o psicologica o una qualsiasi forma di sofferenza alla donna, comprese le minacce di tali violenze, forme di coercizione o forme arbitrarie di privazione della libertà personale sia che si verifichino nel contesto della vita privata che di quella pubblica”). Conferenza mondiale delle Nazioni Unite [Vienna, 1993].
La rassegna e l’analisi degli accadimenti legati alla violenza domestica le cui informazione sul piano scientifico sono, al momento, ancora limitate, può consentire di indirizzare e finalizzare puntuali, adeguate e indispensabili misure di prevenzione e azioni di salvaguardia, fortemente connesse alla tutela della salute e sicurezza.
Infatti, il fenomeno, trasversale alle classi sociali, alla provenienza razziale, al titolo di studio e alla professione svolta, connesso ad abitudini voluttuarie e a forme di disagio psichico, coinvolge soggetti sociali “deboli” e presenta aspetti variegati e di diversa entità, incidendo sullo stato di salute della vittima, sia in termini fisici che psicologici e comportamentali con conseguenze spesso devastanti sul piano fisico, psichico, materiale e relazionale.
135
Come manifestazione preoccupante e dai costi umani, sociali e finanziari, la violenza domestica con particolare riguardo a quelle situazioni che possono ingenerare perplessità, richiede l’intervento e il coinvolgimento di operatori (medici, psicologi, forze dell’Ordine, magistrati, elementi del volontariato, ecc.) peraltro, chiamati a svolgere molteplici e diversi compiti, che, adeguatamente formati sull’argomento, possano attivare adeguati interventi di protezione e tutela e un approccio coordinato tra le varie figure-partner.
Occorrerebbe fornire a tutti gli addetti, inseriti in una rete istituzionale di attività socio-sanitarie, di polizia e di magistratura, che devono esercitare ciascuno il proprio ruolo con diligenza e professionalità, uno mezzo teorico-pratico (Linee guida) per permettere di utilizzare fin dal primo momento linee comportamentali corrette, tese a contenere gli episodi e limitarne le conseguenze.
L’obiettivo è, dunque, quello di contribuire a ridurre o a prevenire i rischi legati al fenomeno collaborando a diffondere e far crescere, anche in questo modo, la cultura della sicurezza della legalità, per lo sviluppo di stili di vita positivi, per un miglior livello qualitativo dei servizi resi, per cambiare metodi di agire e atteggiamenti comuni di fermezza, affinché la violenza domestica non sia più consentita.
L’evento patrocinato dal Comune di Conversano (BA) e con ingresso libero, si è svolto presso la Sala Convegni del Castello di Conversano – Piazza della Conciliazione, con inizio alle ore 16:00.